Faun Drôme Classic 2023, gara portata a termine con freddo e vento fino a 70 km/h: “Non dobbiamo fare i sindacalisti, correre in condizioni spiacevoli fa parte del lavoro”
Una settimana di tempo invernale ha lasciato il segno anche alla Faun Drôme Classic 2023. Se in Spagna, alla O Gran Camiño 2023, una tappa è stata neutralizzata e un’altra è stata accorciata, e in Belgio le temperature sono rimaste molto basse, domenica 26 febbraio in Francia è stato il vento a creare più di qualche problema a corridori e organizzatori. La corsa di un giorno, di livello Pro.Series, vinta da poi dal transalpino Anthony Perez è stata sferzata da raffiche che sono arrivate a 70 km/h. In gruppo c’è stato più di qualche scambio di vedute, sia alla partenza che nei primi chilometri di corsa, ma poi la corsa si è svolta senza modifiche, per tutti i 191 chilometri previsti.
“In gruppo ne abbiamo parlato prima del via reale – racconta Romain Combaud, corridore francese in forza al Team DSM a DirectVelo – Penso fossimo 50 e 50, con una metà che voleva correre normalmente e altri che volevano almeno accorciare la gara. Sono decisioni che vanno prese sul momento, non è di certo facile. Tutti hanno la loro opinione e nessuno vuole andare contro altri corridori”. Così, si è visto il plotone rallentare sensibilmente mentre il francese Bruno Armirail (Groupama-FDJ) chiedere ad alcuni colleghi cosa fare.
Dopo qualche minuto di confronto, però, la corsa è partita regolarmente: “Io ero per gareggiare senza limitazioni – ancora Combaud – Vero, il vento era forte, ma non era pericoloso, anche se è vero che nel finale è anche aumentato. Gli organizzatori lottano per un anno per trovare sostegno, per rendere possibile l’evento e sappiamo che poi, alla fine, i problemi toccano a loro. Di mio, ho detto agli altri di non giocare a fare i sindacalisti. Sappiamo che a volte ci tocca gareggiare in condizioni spiacevoli, fa parte del lavoro”.
Durante la corsa (che ha visto 68 ritiri su 140 partenti) non sono però mancati i disagi: “In due momenti le condizioni erano proprio al limite – il commento di Maxime Monfort, direttore sportivo della Lotto-Dstny – Ho visto corridori cadere a causa del vento. Due dei nostri hanno perso contatto dal primo gruppo proprio per quello. E altri miei corridori sono finiti fuoristrada, riuscendo a rimanere in equilibrio dopo aver messo piede a terra. Era una situazione al limite, questo è sicuro”.
Il racconto di Benoît Vaugrenard, direttore sportivo della Groupama-FDJ: “Prima di partire ci siamo confrontati con il presidente di Giuria e con gli organizzatori. Loro ci hanno detto che le raffiche sarebbero rimaste sotto i 70 km/h. Quindi, con condizioni al limite, ma affrontabili. Una volta partiti, poi, non tocca a noi prendere decisioni. Ci sono i commissari davanti e dietro al gruppo, loro sono in grado di capire cosa sta succedendo”.
Combaud racconta inoltre lo scambio di vedute avuto con Laurent Pichon (Arkéa-Samsic), uno dei corridori più esperti in gruppo: “Lui mi ha detto che ci saremmo fermati solo quando sarebbe stato troppo tardi… Capisco il suo punto di vista, ma una volta partiti, secondo me, non era giustificabile interrompere la corsa. Rimango dell’idea che continuare sia stata la decisione giusta”.
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